Ossia, come ti valorizzo un pezzo di storia e di cultura popolare della città...

Un percorso circolare di recente ideazione conduce a 18 stazioni della città degli ortolani suddivisa in “superiore” e “inferiore”. Percorrendolo, avrete la possibilità di conoscere la storia della città degli ortolani, a partire dai suoi primi inizi passando attraverso i tempi di maggiore espansione sino alla situazione attuale. Apprendetene la storia dalla viva voce degli ortolani che vi forniranno interessanti informazioni sulle tutte le loro tradizioni e sul prodotto maggiormente esportato nel Medioevo, cioè la liquirizia. All'interno del percorso, nella Mittelstrasse, si trova anche il museo degli ortolani e dei vignaioli, davvero unico nel suo genere, nonché la piattaforma belvedere nella Heiliggrabstrasse con annesso “caffè all'aperto”. Non lasciatevi sfuggire questo gioiello museale nel bel mezzo della città degli ortolani. La tipica abitazione degli ortolani con annesso orto coltivato vi permette di conoscere il mondo di una famiglia di ortolani intorno al 1900. La coltivazione delle verdure, della liquirizia e del vino viene presentata in modo informativo, vivace e divertente nei suoi molteplici rapporti storico-culturali con le tradizioni e gli usi specifici, con gli strumenti di lavoro, con il commercio, con la storia delle corporazioni di arti e mestieri e finanche col dialetto locale.

orti a bgPoiché in questo sito si cercano le analogie con l'Italia, si può dire che anche a Bergamo esistevano tanti orti e relativi Ortolani... ma questi oscuri (e grandi) protagonisti della storia cittadina sono stati completamente dimenticati... sono citati nella storia della costruzione delle Mura veneziane per i gravi danni che subirono e poi perché, nei secoli successivi, ripresero pazientemente a coltivare i piccoli appezzamenti alla loro base: ancora, nel secolo scorso, ai piedi del baluardo di Santa Grata ci lavorava l'Arcangelo Gabrieli (di via Paradiso!) e la "lunetta" nella "fossa" sotto la cortina di San Giacomo (ora violentata) era coperta di vigneti; e che dire del loro antico mercato in completo abbandono.... ora una sola piccola e stretta via in Borgo Canale ricorda l'esistenza di questo mondo contadino, fatto di grandi fatiche, sacrifici e sudore ma pieno di profumi e di valori. Ne esistono ancora di orti sul contrafforte di Pignolo (dall'orografia di Elia Fornoni) raggiungibili da via San Tommaso, ma ben nascosti e conosciuti solo da pochissimi bergamaschi e della cui esistenza si parlò solo negli scorsi anni quando si prospettò il loro ridimensionamento.
Ed esistono altri orti in città, di proprietà comunale, ma utilizzati "con finalità di incentivare forme di aggregazione di cittadini, di fornire occasioni per l’impiego del tempo libero e di migliorare e rivitalizzare aree urbane cittadine" e se ne può capire l'ubicazione solo nel "rendering orti" del sito del Comune.
Storia, cultura, usi, costumi e tradizioni del mondo contadino della città di Bergamo, se ci sei batti un colpo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.