Esiste in internet un sito che riporta un lavoro altamente meritorio, una di quelle realizzazioni che solo la moderna digitalizzazione ha reso possibile. Parliamo del sito del Museo di Solferino attraverso il quale si può accedere al “Progetto Torelli”. Eccone i principii ispiratori:

Il Risorgimento ritrovato: il recupero e la trascrizione digitale dei nomi di coloro che fecero la Storia d’Italia. Nessuno di loro manca all’appello grazie alla missione affidata a studenti e volontari. Di cosa si tratta? All’Archivio del Museo del Risorgimento di Milano sono presenti centinaia di registri manoscritti (furono istituiti dalla Società Solferino e San Martino negli anni dell’erezione della Torre di San Martino della Battaglia) che riportano in ordine alfabetico i nomi di quanti parteciparono alle Campagne risorgimentali, dal 23 marzo 1848, data d’inizio della Prima Guerra d’Indipendenza, al 20 settembre 1870, giorno della Presa di Roma con la Breccia di Porta Pia. Divisi per città, circa 640.000 mila nomi: la memoria storica di coloro che combatterono per l’unità d’Italia.
Il Risorgimento potrà essere finalmente chiamato per nome. Questi elenchi rappresentano anche i “mattoni” con cui fu edificata la Torre di San Martino della Battaglia, eretta anche grazie ai contributi ed alla sottoscrizione popolare di quelle migliaia di famiglie di Reduci delle Battaglie risorgimentali.
L’obiettivo di digitalizzare i nomi dei soldati di tutta Italia è stato raggiunto nel 2021. Una vera e propria impresa, ma il motto del Conte Luigi Torelli, colui che per primo sventolò il Tricolore dall’alto del Duomo di Milano durante le Cinque Giornate e che si fece promotore dell’opera di disseppellimento e ricollocazione negli Ossari delle spoglie dei Caduti della Battaglia di Solferino e San Martino era: “Se è impossibile, si farà, se è possibile, è già fatto.
”.


Grazie a questo incredibile impegno, è oggi possibile, segnando il solo nome e cognome risalire al grado, al Corpo di appartenenza e alla campagna alla quale ciascun soldato partecipò e anche ottenere immediatamente la stampa del relativo diploma. Attraverso di questo abbiamo potuto appurare, tra quei valorosi, la presenza di:


BAMBERGA Pietro, caporale dei Bersaglieri del 1° Reggimento che partecipò alla III Guerra di Indipendenza


Nel 1848, per la 1° guerra d’indipendenza, furono creati a Cuneo due reggimenti bersaglieri. Il 1º Reggimento Bersaglieri, che vediamo citato nel diploma Torelli, aveva il privilegio di incorporare il 1° Battaglione che comprendeva una compagnia di studenti volontari e la 1ª compagnia, la cui anzianità risaliva al 1836, anno di formazione del Corpo. Il corpo venne successivamente modificato: la denominazione passò da Corpo dei Bersaglieri semplicemente a Bersaglieri e, nel 1861, furono creati 6 reggimenti di 6 battaglioni. Nel 1862 i battaglioni divennero 40 su 5 reggimenti e ai due battaglioni, che, guidati da Garibaldi, combatterono in Aspromonte contro i ribelli, fu concessa la Medaglia di Bronzo al V.M., una delle tante medaglie ricevute dal Corpo nella storia.
Cosa avvenne, tra l’altro, in quella “Campagna del 1866”, che, combinazione vuole, citammo anche in un altro articolo relativo al cognome…
Dapprima vennero richiamate le classi fino al 1846. Dichiarata la guerra all’Austria, al Generale Enrico Cialdini, richiamato dal Sud dove aveva domato la ribellione (e agli ordini del quale potrebbe aver militato anche un Bamberga Giovanni nell’area abruzzese), fu affidato il comando del 4º Corpo d’Armata, formato da 9 Divisioni e da altre unità minori; tra queste anche 16 Battaglioni di Bersaglieri, essendo gli altri 24 ripartiti in otto per ognuna delle altre tre Armate agli ordini del Gen. Alfonso La Marmora.
I Bersaglieri presero parte alle più importanti battaglie: Monte Cricol, Casa Mongabia, Monte Vento, Custoza, Villafranca, Primolano, Borgo e Levico e numerose furono le medaglie conquistate sul campo.
Nel settembre del 1866, ottenuta la pace, gli organici dei battaglioni furono ridotti.

Nota 1: - Il 1 ° e 2° battaglione Bersaglieri costituiti il 29 maggio, indipendenti l'uno dal l'altro e formati a Bergamo il 1 ° di giugno, dovevano inquadrare personale che oltre a rispondere alle condizioni di arruolamento prescritte per gli altri Corpi volontari, doveva "...far parte di una società di tiro a segno o esser munito di documenti che comprovino essere abili tiratori. "


Nota 2 : - essendo i reggimenti Bersaglieri frazionati in Battaglioni e aggregati in varie Brigate, non si può purtroppo risalire a quale avvenimento il nostro caporale abbia partecipato.


Alcuni dei siti consultati:
* - Bersaglieri di Roma – la Storia
* - La guerra giugno-agosto 1866
* - Associazione nazionale bersaglieri il Primo


A Villafranca i Bersaglieri del 3º Corpo respingono con la carica del 13º Reggimento Ulani, infliggendogli gravi perdite

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