...infuria la battaglia non esita a buttarsi nella mischia.
Paolo Bamberga, un "grande" della sua città, l'amata Bergamo. Un vero "guerriero" dedito alla sua professione vista come "missione". Fu, per due anni durante il servizio militare, ufficiale medico alla base aereonautica di Ghedi.
Esercitando come medico di base con varie specializzazioni (immunologo. allergologo, ecc.) aveva subito a 56 anni un infarto che non aveva però minimamente rallentato la sua attività generando (anche per questo) tra i suoi pazienti (che per lui erano tutti suoi "amici") stupore e ammirazione. La vita piena e vissuta d'assalto e la sua estrema conclusione vista come un'imprescindile avvenimento da affrontare a viso aperto.
In città fu il medico che ebbe a rendersi conto e a segnalare all'inizio del 2020 il primo caso di covid, essendo per combinazione un suo paziente, il quale, grazie alla tempestività dell'intervento se la cavò con un breve ricovero. Volontario poi nei massacranti turni in territorio di Alzano dove la pandemia esplose poi in modo incontrollato. Ripresosi lui stesso dalla malattia, tutti i suoi pazienti (e non solo) che si ammalarono di covid sono stati guariti, ben prima dell'avvento del "famoso" vaccino. In pochi giorni però un altro, infido e raro, nemico (diagnosticatogli per beffa del destino proprio dal fratello pneumologo) ha superato ogni sua resistenza, gettando nello sconforto anche i suoi tanti amici e ammiratori.
E in tanti hanno insistito... hanno raccolto firme e fatto pressione sull'Amministrazione Comunale... e per questo è stata posta una targa in ricordo. Nessuno vuole dimenticare la sua capacità e la sua umanità!!
Che Dio l'abbia in gloria!!

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